Il Radon

 

IL RADON

 Il radon è un elemento chimico naturale, radioattivo, appartenente alla famiglia dei gas nobili o inerti. Viene prodotto per “decadimento nucleare” del RADIO che a sua volta proviene dall’URANIO. E’ incolore, insapore ed inodore, quindi non può essere avvertito dai  sensi. Il RADON è inquadrato al secondo posto, dopo il fumo, come causa per l’insorgenza di tumori polmonari. Le particelle alfa emesse nella disintegrazione degli atomi di radon ionizzano i tessuti e danneggiano il DNA delle cellule: per questo motivo il radon è una sostanza cancerogena. Inoltre i prodotti di decadimento del radon sono anch’essi radioattivi. Oggi la problematica del radon è riconosciuta e presa in seria considerazione in tutto il mondo. L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) rileva che il radon costituisce un grave problema per la salute perché è cancerogeno per gli esseri umani e l’incertezza concernente la valutazione del rischio è minore di quella relativa ad altre sostanze cancerogene. Il radon si accumula nell’aria presente nel sottosuolo in tutte le stratificazioni del terreno. Il radon presente in profondità giunge in superficie in parte attraverso crepe e fessure, ma più che altro attraverso i terreni porosi. Più il suolo è permeabile, più facilmente il radon penetra in un edificio. Non riesce pressoché a passare attraverso strati di argilla impermeabili. Dunque la potenziale emanazione di radon di un terreno è determinata essenzialmente dalla permeabilità del terreno stesso e dal suo contenuto in radio. Inoltre i cambiamenti di temperatura e di pressione dell’aria provocano oscillazioni stagionali e giornaliere. Non ci sono due case costruite in modo identico, che sorgano su un terreno uguale e che vengano utilizzate nello stesso modo. Le ricerche dimostrano che perfino edifici adiacenti costruiti in modo identico possono presentare concentrazioni di radon totalmente diverse. La propagazione del gas radon nel terreno e la sua penetrazione negli edifici avvengono in base a dinamiche estremamente complesse. Per questo motivo oggi non è possibile stimare la concentrazione di radon in un edificio esistente in base al tipo di costruzione o alla composizione del terreno sottostante. Solo una misurazione fornisce dati sicuri. La concentrazione di radon si può misurare con metodi diversi: ci sono metodi da specialisti e semplici dosimetri per radon costituiti da piccoli recipienti di plastica. Un dosimetro costa circa €. 40, per la misurazione in una casa monofamiliare si consiglia l’uso di due dosimetri. Molte scelte effettuate a livello di progettazione possono aumentare o diminuire il rischio di esposizione al radon senza che nessuno in realtà pensi alla problematica specifica. AI contrario, se ci si domanda sistematicamente «come si può eliminare il radon» si possono già attuare misure protettive molto efficaci. Nel corso della pianificazione e della progettazione di nuove costruzioni e di risanamenti si prendono innumerevoli decisioni, molte di queste influenzano più o meno direttamente la problematica del radon. La protezione preventiva dal radon nelle nuove costruzioni e il risanamento di edifici esistenti avvengono in base agli stessi principi e con le stesse tecniche. Tuttavia mentre nel caso di nuove costruzioni le necessarie misure preventive possono essere coordinate in modo chiaro e conducono sicuramente al successo, nel caso di risanamenti spesso è necessario valutare attentamente le diverse alternative possibili e comunque all’inizio il successo del risanamento non è certo. Nelle nuove costruzioni le misure sono dunque calcolabili e comportano costi supplementari relativamente modesti anche in regioni ad elevata concentrazione di radon e nel caso di progetti impegnativi. Invece, nel caso di risanamenti, anche se talvolta per risolvere il problema è sufficiente disserrare aperture di aerazione già esistenti, può capitare che perfino l’installazione di un sistema di scarico dell’aria a base di ventilatori non dia risultati sufficienti, perché sin dall’inizio non era possibile riconoscere l’esistenza di condizioni particolari.

  • Prevenzione dal Radon nelle nuove costruzioni

A seconda della situazione iniziale, le misure di prevenzione del Radon comporteranno costi di diversa entità. La scelta tra l’assenza di misure, l’attuazione di misure “standard” e quella di misure supplementari per un’“alta protezione” dipende in primo luogo dalla classificazione della particella come area ad elevata concentrazione di Radon e dalla situazione geologica che emerge dallo scavo di fondazione.

  • Misure di risanamento in edifici esistenti

Anche in questo caso la situazione di partenza determina in gran parte le misure che verranno adottate per il risanamento dal Radon; tuttavia in questo caso il concetto di “area ad elevata concentrazione di Radon” passa in secondo piano, poiché per il risanamento è determinante la concreta presenza di Radon.

Le esperienze fatte finora mostrano che le misure di protezione dal Radon normalmente non entrano in conflitto con altre finalità progettuali, e che, al contrario, spesso si possono sfruttare delle sinergie.

                Esempi:
  • Isolamento termico
  • Impermeabilità all’aria
  • Protezione dall’umidità e dall’acqua di falda
  • Isolamento acustico
  • Odori, igiene e salute
  • Protezione contro gli incendi

Acquistano molta importanza le scelte effettuate a livello di progettazione per diminuire il rischio di esposizione al radon.

Progettazione e destinazione dei locali;

 – Rinunciare a trasformare le cantine in locali di abitazione

– Evitare vani aperti fin dal livello della cantina

– Adeguare i tempi di soggiorno alla concentrazione di Radon

– Isolamento termico e tenuta stagna; 

 Passaggi di condotte;

– Ventilazione naturale del suolo.

                                                                     Valerio arch. NEGRI

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